Desaparecidos di ieri e di oggi

 

FONTE PRESSENZA.COM

Il 23 marzo, presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi “Roma Tre” si è svolto l’incontro “Diritti Umani in Argentina”, una riflessione sui passi avanti realizzati nell’ultimo decennio in materia di diritti umani e sulle forti preoccupazioni emerse ultimamente circa i rischi di un’involuzione in questo settore.
La transizione dal kirchnerismo al “macrismo”, inaugurato dalla vittoria di Mauricio Macri alle presidenziali argentine nel 2015,è avvenuta in modo rapido e tutt’altro che indolore. Cristina Kirchner ha concluso il suo mandato tra accuse di corruzione e scelte che hanno spinto parte del suo elettorato a non rinnovare la fiducia alla sua coalizione, il Frente para la Victoria. Innegabili, comunque, i miglioramenti in materia di tutela dei diritti civili e politici registratisi negli ultimi anni. Si deve infatti a Nestor Kirchner, predecessore di Cristina, l’abolizione delle leggi che avevano garantito fino a quel momento l’impunità ai responsabili delle gravi violazioni dei diritti umani compiute durante l’ultima dittatura militare, una tra le più spietate del Novecento. Negli ultimi anni sono state emesse centinaia di sentenze di condanna, nell’ambito di altrettanti processi, portati avanti spesso con difficoltà e timore da parte dei testimoni. Si è trattato di un passo avanti importante nella direzione del raggiungimento di quella giustizia che da decenni settori della società argentina chiedono venga assicurata. Giustizia che costituisce premessa necessaria per una ricomposizione delle fratture che da molto tempo dividono la popolazione.

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