Là dove la vita vale poco

È stata uccisa una persona, che ha avuto una vita, che era in viaggio, un migrante, nel silenzio più assordante e indifferenza di ogni mezzo mediatico.

Là dove la vita vale pocoCredits: fanpage.it

COMO. Questa è una storia vera, la storia di Abdellah Toure. Il suo corpo è stato trovato il 12 ottobre, privo di vita, ucciso. Siamo a Como, al confine con la Svizzera. Qui negli ultimi anni sono arrivati molti più migranti degli anni precedenti. La cronaca, non soltanto quella dei giornali locali, è stata sul pezzo con protagonisti centinaia di migranti bloccati alla stazione ferroviaria, sui prati vicini, in un campo profughi allestito e da pochi giorni chiuso, non ancora smantellato perché qualcuno propone di utilizzarlo come centro di accoglienza per i senza tetto soprattutto adesso che è in arrivo l’inverno.

Sono in corso le indagini della Polizia. Pare che Abdellah sia stato ucciso in un luogo differente da quello in cui è stato ritrovato il cadavere, avvolto in un lenzuolo con un cuscino coperti di sangue. Accanto a lui c’era un cellulare, il corpo era lì da una dozzina di giorni. Nel corso delle indagini si è scoperto che Abdellah sembra sia stato ucciso lanciato da uno dei piani del Centro Salesiani a Sagnino, periferia nord di Como da cui si vede Chiasso, periferia sud della Svizzera.

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