L’inquietante pervicacia del procuratore Zuccaro

FONTE : VITA.IT

AUTORE : RICCARDO BONACINA

Dopo quasi 2 anni dall’avvio della sua indagine, Carmelo Zuccaro, procuratore di Catania, nonostante non si sia mai negato a clamorose rivelazioni e chiacchiere e nonostante il dispendio di energie, di soldi pubblici, sino ad oggi non aveva combinato nulla. Sospetti tanti, criminalizzazioni a fiotti, ma nessun atto giudiziario. Nel giugno scorso, poi, un’altra procura siciliana aveva compromesso una volta per tutte il teorema zuccariano: la Procura Palermo aveva infatti stabilito l che non esiste nessun legame delle ong con i trafficanti libici di esseri umani né favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Per il procuratore aggiunto Marzia Sabella, i sostituti Geri Ferrara, Claudio Camilleri e Renza Cescon, “non deve stupire” che la Ong “abbia preferito effettuare lo sbarco verso le coste italiane: ciò rappresenta, anzi, una conseguenza logica e una corretta gestione delle operazioni di salvataggio“.

Erano tutti convinti che lo Zuccaro si fosse chetato, un po’ scornato, invece stamattina la clamorosa notizia: dopo due anni di indagini sulle presunte complicità tra le Ong e i trafficanti di uomini che non hanno portato ad alcun risultato, l’inchiesta della Procura di Catania ripiega sullo smaltimento illecito dei rifiuti da parte delle navi umanitarie nei porti siciliani. E con questa accusa che il gip di Catania Carlo Cannella, su richiesta del procuratore Carmelo Zuccaro, ha disposto il sequestro della nave Aquarius di Msf e Sos Mediterranee ferma da settimane nel porto di Marsiglia dopo il ritiro della bandiera da parte delle autorità panamensi.

Un atto d’accusa dalle venature persino razziste: “Scabbia, tubercolosi, meningite, Hiv, questo il variegato elenco di malattie infettive portate dai migranti soccorsi dalla Aquarius che non avrebbe smaltito come rifiuti pericolosi gli indumenti dismessi e i materiali utilizzati a bordo per il primo soccorso delle persone”, queste le accuse secondo l’inchiesta della procura di Catania. In 44 sbarchi, negli ultimi due anni e mezzo, secondo il procuratore Zuccaro, sarebbero state smaltite illecitamente 24 tonnellate di rifiuti pericolosi, con un risparmio di costi di 460.000 euro, cifra per la quale è stata sequestrata la Aquarius. Ventiquattro le persone indagate che “avrebbero avuto la consapevolezza della pericolosità degli indumenti indossati dai migranti in quanto fonte di trasmissione di virus o agenti patogeni contratti durante il viaggio”. E tra questi tutti i capimissione di Msf che si sono avvicendati alla guida degli equipaggi.

“Ho fatto bene a bloccare le navi delle Ong, ho fermato non solo il traffico di immigrati ma da quanto emerge anche quello di rifiuti. #Portichiusi”, il commento del ministro dell’Interno Matteo Salvini tra il faceto e il divertitoMsf risponde gridando alla criminalizzazione dell’azione medico-umanitaria in mare. “Dopo due anni di indagini giudiziarie, ostacoli burocratici, infamanti e mai confermate accuse di collusione con i trafficanti di uomini – è la dura replica – ora veniamo accusati di far parte di un’organizzazione criminale finalizzata al traffico di rifiuti. È l’estremo inquietante e strumentale tentativo di fermare a qualunque costo la nostra attività di ricerca e soccorso in mare“, dice Karline Klejer, responsabile delle emergenze per Msf.

Anch’io trovo l’atto d’accusa inquietante, un pretesto buono a proseguire l’opera di criminalizzazione, solo un pretesto strumentale. Come tutti sanno a Catania la galera per chi non fa raccolta differenziata è la normalità!