Milagro Sala torna ai domiciliari ma nella casa sbagliata, per la terza volta

FONTE PRESSENZA .COM

19.08.2018 Redazione Italia

Milagro Sala torna ai domiciliari ma nella casa sbagliata, per la terza volta
Milagro di nuovo al Carmen (Foto di Prensa Tupac)

Ieri in mattinata il giudice Pullen Llermanos ha dovuto revocare il suo stesso provvedimento che aveva trasferito Milagro Sala dagli arresti domiciliari al Carmen a un carcere di Salta. L’annullamento del procedimento di reclusione era stato ordinato dalla Corte Suprema Argentina che ha ribadito di aver accettato  le risoluzioni della Corte Interamericana dei Diritti Umani.

In una intervista a Página 12 la dirigente della Tupac Amaru ha detto “Volevano spezzarmi ma non ce l’hanno fatta!”; Milagro aveva iniziato uno sciopero della fame per protestare contro quest’ennesima ingiustizia.

Rispetto all’incomprensibile modo di agire del giudice jujueno la dirigente sociale ha detto, sempre a Página 12: “è  la terza volta che non si conforma alla sentenza della Corte internazionale e della Corte suprema. Nell’ultima sentenza della Corte suprema, in uno degli articoli,  hanno chiesto di spiegare perché non ha dato seguito alla  richiesta di andare a casa mia. Avrei dovuto scontare i domiciliari a casa mia, nel quartiere di Cuyaya, e non a El Carmen. Adesso ha fatto di nuovo la stessa cosa, è la terza volta. Sembra che non abbia la capacità di comprendere gli scritti della Corte suprema”.

 

Migranti sulla nave Diciotti, appello di Eleonora Forenza

19.08.2018 Redazione Italia

Migranti sulla nave Diciotti, appello di Eleonora Forenza
(Foto di https://www.facebook.com/ForumLampedusaSolidale/)

L’europarlamentare di Rifondazione Comunista Eleonora Forenza, che tra fine giugno e inizio luglio ha seguito in prima persona la vicenda dei migranti a bordo delle navi Astral e Open Arms, della ong spagnola Proactiva Open Arms, lancia dalla sua pagina Facebook un appello a intervenire sulla vicenda della nave Diciotti,  ancora bloccata al largo di Lampedusa.

“E così, mentre noi discutiamo di applausi e fischi, il Ministro degli Interni minaccia di rimpatriare in Libia le oltre 170 persone a bordo della nave #Diciotti, da quattro giorni nel Mediterraneo. Trattasi di fatto della minaccia di violare le convenzioni internazionali in materia di diritti umani, dato che la Libia non è un paese sicuro.

Chiedo, dunque, al Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani di prendere parola e a ciascun/a parlamentare europea/o di attivarsi”.