La Lotta “Viva” della Tupac Amaru. La “Olla popular” davanti al carcere dell’Alto Comedero

fonte Pressenza.com  che ringraziamo

17.01.2017 – San Salvador de Jujuy Redazione Italia

La Lotta “Viva” della Tupac Amaru. La “Olla popular” davanti al carcere dell’Alto Comedero
(Foto di Fulvio Faro)

E’ una esplosione di umanità, affetto, rabbia, tristezza, vicinanza, determinazione, condivisione e tanta energia per una lotta che “vive” con la presenza tangibile di una leader incarcerata, l’atto pubblico a cui abbiamo partecipato ieri pomeriggio, io e la mini equipe che sta per realizzare un secondo docu-film sulla Tupac, dal titolo Welcome to the Cantri (da country, cosi chiamano i mini quartieri che l’organizzazione ha tirato su negli anni).

La manifestazione della Tupac Amaru, appoggiata da tanti gruppi ed organizzazioni, si è tenuta davanti al centro di detenzione nel quartiere periferico dell’Alto Comedero, lo stesso quartiere in cui è nato questo straordinario esperimento sociale che sa tanto di futuro desiderabile, messo in moto da Milagro Sala, la leader del movimento del popolo originario che qui a Jujuy costituisce la maggioranza della popolazione.

Milagro Sala è a tutti gli effetti (e una risoluzione ONU lo conferma), insieme ad altre 5 attiviste dell’organizzazione, una prigioniera politica, che con accuse risibili e non provate sconta in realtà il colpo di coda del liberismo arrogante e distruttivo ritornato in auge in Argentina col nuovo presidente e col governatore della Regione, Morales, che essendo anche un potente oligarca con grandi interessi economici personali vuole distruggere l’esperimento sociale della Tupac Amaru, che della costruzione cooperativistica di “viviendas” per la popolazione povera indigena, insieme a centri di salute, di educazione, di sport, biblioteche ecc. ha fatto il suo segno tangibile di trasformazione sociale.

Non è facile spiegare perché è tanto importante questa leader e questo movimento per tanta gente, perché non solo indigeni di Jujuy ma attivisti di vari comitati di appoggio di altre città, moltissimi giovani, siano venuti fin qua, abbiano testimoniato il loro affetto e grande riconoscimento per Milagro, si siano riempiti gli occhi di lacrime di tristezza e di compartecipazione, abbiano cantato e ballato gioiosamente per far arrivare la loro voce alle detenute che, cento metri più in là, oltre la statale e oltre la recinzione e alcuni pochi poliziotti in tenuta antisommossa fortunatamente rimasti inoperosi, applaudivano, salutavano, cantavano e ballavano insieme a loro.

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