Fare prevenzione vuol dire anche contrastare il processo di impoverimento e di plebeizzazione di milioni di uomini e donne che vivono del proprio lavoro.

Fare prevenzione vuol dire anche contrastare il processo di impoverimento e di plebeizzazione di milioni di uomini e donne che vivono del proprio lavoro.

Le turbolenze non solo climatiche e meteo che stanno percorrendo il nostro paese ci obbligano ancora una volta a fare il punto sulla situazione.
Nonostante  il  clima  generale di incertezze e di tensioni sociali rileviamo con piacere la tenacia di molti operatori che si occupano di prevenzione a perseverare con la continuità e l’impegno quotidiano nello sviluppare progetti, a elaborare proposte, a mantenere attivi Servizi di Prevenzione con risorse sempre più scarse.
Questo è un dato positivo, importante,  che fa bene sperare per il futuro, pure a fronte di una molteplicità di segnali negativi che indurrebbero molti a ritirare i remi in barca.

Come vedrete dalle notizie che riportiamo dalla newsletter nel corso di poche settimane si sono celebrati diversi eventi di rilevante importanza che mostrano che non vi è la resa rispetto ad un adattamento passivo e ad un ridimensionamento delle aspettative di una migliore qualità del lavoro, delle relazioni sociali, della vita.
Il Convegno monotematico Alcol e Lavoro che si è svolto a Bari si è caratterizzato per l’elevata qualità dei contributi dei relatori e per le elaborazioni e i programmi che ne sono scaturiti.

Diversi Seminari che si sono svolti nell’ambito del Salone Ambiente Lavoro hanno affrontato temi scottanti cercando di aggiornare metodologie e pratiche professionali di chi si occupa di prevenzione rispetto ai problemi di quest’epoca triste per chi vive del proprio lavoro.

Tra questi temi segnaliamo l’emergente problema dell’invecchiamento nel lavoro o meglio degli anziani costretti ancora a lavori pesanti e disagiati.

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