Caldarola: “La scelta di Renzi ricorda un pò il partito polacco che si inventava il partito dei contadini per fare finta di essere democratico”

FONTE  NUOVATLANTIDE.ORG

 Il vecchio che non muore e il nuovo che non nasce. In questo interregno si verificano i fenomeni più morbosi.” Antonio Gramsci

Ho rubato alcune riflessioni di Peppino Caldarola dalla sua pagina fb che illustrano i passaggi autunnali del nostro paesaggio politico: Renzi, La stampa, Pisapia, la sinistra, …..

di Giuseppe Calderola – 6 ottobre 2017

I titoli dei maggiori quotidiani on line (quelli che hanno anche un’edizione di carta) sostengono che Renzi ha aperto le porte alla coalizione e che non considera nemici quelli che sono usciti dal Pd.
Leggendo la cronaca, al solito informatissima, di Angela Mauro sull’HP si scopre però che la famosa alleanza sarebbe proposta a Pisapia (eccolo qua), ad Alfano (rieccolo) alla Bonino (new entry). Personale politico nuovo e molto giovane, come si vede, non quei brutti rottamati anziani e di tante stagioni fa che stanno a sinistra.
La scelta di Renzi ricorda un pò il partito polacco che si inventava il partito dei contadini per fare finta di essere democratico.
Se le cose stanno così, Renzi vada con chi vuole e chi vuole andare con Renzi smetta di prendere in giro gli altri. Se la sinistra dovrà andare da sola, se ne farà una ragione. La strada è lunga, vedremo fra qualche anno chi ci sarà ancora e chi no. Anzi no, lo vedremo già in Sicilia.

di Giuseppe Caldarola – 7 ottobre 2017

Care Compagne/i, che pensate che con l’abbandono prossimo di Pisapia (che notoriamente non ama frequentare chi sta molto a sinistra come prova la sua intera vita politica) sia finita l’età delle tribolazioni. “Stat’v accuort” che sta per iniziare la battaglia finale. Scorrendo i quotidiani si legge che sta passando la velina renziana secondo cui dopo la rottura con Pisapia ci sarà la rottura Bersani-D’Alema. E così andrà avanti l’idea che bisogna fare tabula rasa di ogni tentativo di dar vita a partiti di sinistra, comunque a sinistra del Pd.
Questa volta Renzi non sarà solo, c’è tutta l’esperienza di Prodi, il primo ad annichilire la sinistra, che lo sorreggerà nel tentativo di separare Bersani da D’Alema. E’ un’operazione in controtendenza visto che in tutta Europa la sinistra cerca una strada nuova a mano a mano che rompe col pensiero unico e con la logica delle grandi coalizioni. E’ la solita anomalia italiana. Madamine, il catalogo è questo.

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Il mio caro amico Fabio Martini ha scritto un post in cui sostiene che Articolo1 è una formazione più settaria e isolazionista della Rifondazione di Bertinotti (e Pisapia). Sarebbe, lui scrive, un unicum nella politica italiana. Se fosse così sarebbe preoccupante.
Non è così. La scissione è stata provocata da Renzi. Ricordate il bel discorso di Epifani all’assemble nazionale Pd in cui chiedeva educatamente risposte? Gli rispose maleducatamente un sottosegretario e Renzi a metà assemblea era in aereo per gli Usa.
Articolo1 ha posto questioni di contenuto soprattutto sulla politica sociale non ricevendone alcuna risposta.
Un giorno gli si è presentato un avvocato milanese che voleva patrocinare tutta la sinistra purchè si adattasse alla convivenza con Renzi. Sta finendo male.
Ora Renzi vuole creare tre liste civetta con personaggi di primo pelo, Pisapia, Bonino e il gauchiste Alfano, e chiede, anzi lui non lo chiede (sia mai!) lo fa dire ai suoi giornalisti di fiducia, che Articolo 1 deve starci perchè questa legge elettorle, che ha veri profili di incostituzionalità, costringe alle coalizioni, cioè a eleggere i candidati renziani e a dare generosamente un diritto di tribuna agli altri. Siamo matti? Dire no è settarismo? Suvvia.