Nuovo processo a Milagro Sala: la difesa denuncia irregolarità

FONTE PRESSENZA.COM

Il 24 di Luglio inizia un nuovo processo a Milagro Sala e a numerosi membri della sua associazione, la Tupac Amaru. Si tratta di uno dei processi più importanti, quello denominato “Pibes Villeros”, con un insieme di accuse inerenti presunte malversazioni dei fondi gestiti dall’organizzazione nel corso delle sue attività di costruzione di case popolari. La Tupac Amaru è diventata famosa nel mondo per aver creato un sistema virtuoso di cooperative di costruzione che permetteva di costruire a prezzi bassi le case popolari finanziate dal governo e, con i soldi avanzati, costruire scuole, centri medici e sportivi e perfino piscine in ogni quartiere.

Questo processo che invece dipinge la Tupac come un’organizzazione criminale è duramente contestato dal collegio di difesa di Milagro Sala che denuncia numerose violazioni del diritto di difesa ed in particolare il fatto che i giudici abbiano impedito di produrre prove.

In un’intervista a Pagina 12 (ormai uno dei pochi media non allineati con il macrismo dominante) il collegio di difesa ha dichiarato che teme seriamente per l’imparzialità dei giudici: la situazione “priva tutti gli imputati del diritto ad essere giudicati da giudici imparziali e indipendenti e lede gravemente il diritto di difesa”.. Si `fatto anche notare che nel processo verranno usati filmati che dovrebbero essere protetti dal segreto bancario e le testimoninanze di ex membri della Tupac Amaru che sono stati portati a testimoniare grazie ad offerte di vantaggi o minacce.

Non è il tempo dell’indifferenza

FONTE ARTICOLO21 CHE RINGRAZIAMO

di Barbara Scaramucci

Saviano ha ragione. Non ci sono troppi ragionamenti da fare: o si è dalla parte dei deboli, degli ultimi, dei perseguitati o si è dalla parte dei razzisti, degli intolleranti, degli xenofobi. Dunque è giusto chiedere a chiunque abbia voce di alzarla e di contrastare l’operato di tutti quelli che, giorno dopo giorno, stano trasformando l’Italia da paese della solidarietà e dell’accoglienza in un paese intollerante e schierato con la peggiore destra europea, quella di Orban.

Ciascuno di noi ha le sue piccole o grandi possibilità di comunicare, di parlare, di farsi sentire. Ma sono ormai davvero troppi, in tutte le categorie e in tutti gli ambienti della nostra società, quelli che non plaudono a questa politica spietata ed estremista, ma ostentano indifferenza, non intervengono, non si sbilanciano, in una sorta di vigile attesa per capire verso dove andrà il vento. Forse mi condizionano i 35 anni passati alla Rai, dove l’apparente indifferenza dell’attesa è un’arte diffusa e sofisticata.
Noi di Articolo 21 non apparteniamo alla categoria degli indifferenti, siano nati e cresciuti per opporci all’indifferenza. Non è un caso se pochi giorni fa abbiamo premiato Roberto Saviano e altri, come Aboubakar Soumahoro, che si sente rispondere dalle agenzie che non si affittano case a stranieri, come negli anni ’50 facevano in Svizzera con gli immigrati italiani.

Noi siamo spaventati da proiettili ad aria compressa che colpiscono bambine rom, da una polizia che scrive “denunciate gli zingarelli”, da un ex candidato leghista che punta una pistola contro uno straniero, noi non siamo stati, non stiamo e non staremo in silenzio. E come noi una grande galassia di associazioni, di organizzazioni, di donne e uomini di buona volontà.
Per questo l’appuntamento di Assisi è una tappa fondamentale, un punto di raccolta di tante, diverse, multicolori voci contro il silenzio e la menzogna, contro la calunnia e la propaganda, contro le minacce e gli insulti. E contro la colpevole indifferenza.