Myanmar: ong accusa l’esercito di stupri e omicidi contro i Rohingya

Un rapporto di Human Rights Watch punta il dito contro le forse di sicurezza birmane

Myanmar: ong accusa l'esercito di stupri e omicidi contro i Rohingya

 

Lo stupro di donne e bambine come parte integrante di una campagna di pulizia etnica ai danni della minoranza musulmana dei Rohingya. In un rapporto presentato questo giovedì l’organizzazione non governativa Human Rights Watch punta il dito contro le forze di sicurezza del Myanmar.

“A partire dal 25 agosto i militari birmani hanno messo in atto una campagna di pulizia etnica contro i Rohingya nello stato di Rakhine, nel nord del paese – ha detto una ricercatrice della Ong -. Il risultato è una crisi umanitaria sempre più grave”.

Le accuse di Human Rights Watch arrivano a pochi giorni da quelle di Pramila Patten, inviato speciale delle Nazioni Unite, che ha parlato di molteplici casi di violenza sessuale.

“Tra le mie vicine c’era una ragazza molto bella – è il racconto di una rifugiata birmana nel campo profughi di Kutupalong, in Bangladesh -. Tre uomini dell’esercito l’hanno vista nascondersi, sono andati a prenderla, l’hanno portata fuori e uno di loro l’ha costretta a sdraiarsi. Le hanno strappato i vestiti di dosso e due di loro l’hanno stuprata. Dopo che hanno finito uno dei militari le ha sparato, uccidendola. L’ho visto con i miei occhi”.

Da quando è cominciata la crisi umanitaria, circa tre mesi fa, sono più di 600mila i rohingya che hanno attraversato il confine tra Myanmar e Bangladesh.