“Non ci sono più scuse: Milagro Sala deve essere liberata”

fonte PRESSENZA.COM

 

Nonostante le operazioni del governo nazionale per evitare che la Commissione InterAmericana sui Diritti Umani (CIDH) sentenziasse sulla detenzione arbitraria di Milagro Sala, l’organismo internazionale ha emesso l’ingiunzione è stata richiesta da CELS, Amnesty International e ANDHES e ha ordinato che il governo nazionale, in quanto parte del sistema interamericano, deve provvedere al rilascio immediato richiesto dal Gruppo di lavoro sulle Detenzioni arbitrarie delle Nazioni Unite o, in alternativa, concederle gli arresti domiciliari o la libertà vigilata elettronicamente; la CIDH ha confermato che considera la detenzione di Milagro Sala arbitraria. La risoluzione richiede al potere esecutivo anche il rispetto dei trattati internazionali che hanno rango costituzionale e che sono legge in Argentina. Il motivo della risoluzione sta nel fatto che Milagro “è in una situazione di gravità e urgenza, in quanto i suoi diritti alla vita e all’integrità personale corrono il rischio di un danno irreparabile”, come è stato possibile constatare durante la visita del 16 giugno. Hanno anche messo in guardia circa il rischio di criminalizzazione della protesta e hanno sottolineato che la detenzione preventiva “dovrebbe essere limitata dai principi di legalità, di presunzione di innocenza, di necessità e di proporzionalità e che non può essere in alcun caso una misura punitiva”, “lo Stato deve assicurare che la regola sia la libertà degli imputati, mentre se ne accerta la responsabilità penale e che le caratteristiche personali del presunto autore e la gravità del reato di cui è accusato non sono, di per sé, una giustificazione sufficiente per la detenzione preventiva”.

Ha inoltre stabilito che lo Stato Argentino ha 15 giorni di tempo per comunicare in che modo intenda dare seguito alla risoluzione.

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La memoria delle sparizioni in Argentina e la storia politica del “Nunca Más” nel libro di Emilio Crenzel

fonte CENTROTRAME

di Daniele Salerno

9788897826606_0_0_750_80Il 24 marzo ricorre il 41° anniversario del golpe che in Argentina portò al potere i militari. In questa giornata il paese sudamericano ricorda gli anni della dittatura e le vittime del terrorismo di stato. Tra queste i desaparecidos occupano un posto centrale e tragico. Nei sette anni della dittatura militare (1976-1983) migliaia di persone furono rapite, sequestrate nei centri clandestini del paese, uccise dai militari e i loro resti fatti sparire (per esempio nei tristemente noti voli della morte). È ormai comune parlare di circa trentamila omicidi: una cifra esibita in molte marce della memoria che il 24 marzo si tengono nel paese.

Al ritorno della democrazia in Argentina, il 10 dicembre 1983, la necessità di sapere la verità sulle sparizioni spinse il nuovo presidente eletto, Raúl Alfonsin, a nominare una commissione di notabili allo scopo di raccogliere, nello stretto giro di sei mesi, denunce e prove sulla sorte dei desaparecidos. Le denunce si sarebbero poi dovute consegnare alla giustizia mentre la commissione avrebbe dovuto elaborare una relazione finale da presentare al paese. La commissione, presieduta dallo scrittore Ernesto Sabato, venne chiamata CONADEP-Comisión Nacional sobre la Desaparición de Personas. La “relazione finale”, lungi dal diventare un mero testo burocratico, verrà pubblicata con il titolo Nunca Más (mai più). Il volume raccoglie le storie dei desaparecidos, ricostruendole a partire dalle testimonianze di parenti e sopravvissuti. Il libro è oggi un testo fondativo per la democrazia argentina e il suo titolo è icona della memoria del paese.

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Nuova Campagna internazionale per la liberazione di Milagro Sala

FONTE AGENZIA PRESSENZA.COM

03.07.2017 Redazione Italia

Quest’articolo è disponibile anche in: Francese

Nuova Campagna internazionale per la liberazione di Milagro Sala
(Foto di Magalí Buj)

Inizierà oggi, 3 luglio, alle 11 di mattina, ora di Buenos Aires, con una conferenza stampa di fronte alla Corte Suprema, la nuova campagna per chiedere a Mauricio Macri, dall’Argentina ma da anche da tutto il resto mondo, la liberazione di Milagro Sala e di tutti i dirigenti sociali della Tupac Amaru e di quelli delle altre organizzazioni incarcerati a Jujuy, a Mendoza e in varie province dell’Argentina. Alle 11 si lancerà la campagna di raccolta di firme digitali internazionali sul nuovo sito liberenamilagro.org

Contemporaneamente inizierà il “twiteazo” su Twitter con questi tweet suggeriti:

Basta de presos políticos en Argentina. Firmá la petición para pedir que #LiberenAMilagro http://www.liberenamilagro.com/
Frenemos la violación de derechos humanos en Argentina. Basta de presos políticos #LiberenAMilagro http://www.liberenamilagro.com/
Presidente @MauricioMacri, basta de presos políticos en Argentina #LiberenAMilagro http://www.liberenamilagro.com/
Hoy es Milagro. Mañana podés ser vos. Firmá la petición para que #LiberenAMilagro http://www.liberenamilagro.com/
Sumate a la campaña internacional para pedir que #LiberenAMilagro dirigente social argentina detenida ilegalmente http://www.liberenamilagro.com/
Con presos políticos no hay democracia. Firmá la petición para que #LiberenAMilagro http://www.liberenamilagro.com/
Firmá para exigir que #LiberenAMilagro y a todos los presos políticos en Argentina: http://www.liberenamilagro.com/
Milagro Sala, mujer, negra, indígena. Presa por luchar #LiberenAMilagro http://www.liberenamilagro.com/
Exigimos a la @CorteSupremaAR poner fin a la violación de DDHH en Argentina #LiberenAMilagro http://www.liberenamilagro.com/
Milagro Sala está detenida ilegalmente desde hace mas de 500 días. Firmá para exigir que #LiberenAMilagro http://www.liberenamilagro.com/
PS: il sito per twitter cambia perché il sito .org è stato definito spam da Twitter.

La data è stata scelta in coincidenza delle sessioni straordinarie della CIDH, la Comisión Interamericana de Derechos Humanos, in corso da oggi a Lima.

Alla Camera la conferenza sui diritti umani in Argentina

FONTE PRESSENZA.COM

07.06.2017 Dario Lo Scalzo

Alla Camera la conferenza sui diritti umani in Argentina
(Foto di Magalì Buj)

Martedì 6 giugno presso la sala stampa della Camera dei Deputati si è svolta la conferenza sullo stato dei diritti umani in Argentina.

A introdurre l’incontro la deputata Articolo Uno – Movimento Democratico e Progressista, Giovanna Martelli che partendo dalla difficile situazione che si vive in Argentina in materia di diritti umani ha poi posto l’accento sui preoccupanti scenari che si stanno disegnando anche nel resto del continente sudamericano. In tema di violazioni di diritti, infatti, oltre al caso argentino, la deputata ha fatto menzione della poco rassicurante attualità in Colombia e nel Venezuela.

“Le libertà fondamentali non vengono garantite nell’intera regione sudamericana” ha concluso Giovanna Martelli prima di cedere la parola a Federico Palumbo per l’occasione portavoce del Comitato per la liberazione di Milagro Sala.

“Sono 507 i giorni di detenzione arbitraria di Milagro Sala e delle altre compagne detenute a Jujuy” ha ricordato Palumbo che peraltro ha messo in luce come la vicenda Sala, considerata come eccezionale ed eclatante in un primo momento, abbia poi fatto emergere un quadro complessivo allarmante e oscuro. Sono innumerevoli le irregolarità, le violazioni di diritti e le persecuzioni che quotidianamente vengono subite dal popolo jujeño e da quello argentino sotto il governo di Gerardo Morales e sotto la presidenza di Mauricio Macri.

La conferma del brutto clima argentino viene data anche da Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International (AI) Italia, che rievocando l’ultimo rapporto annuale di AI sullo stato dei diritti umani si è soffermato sulle tematiche critiche e tuttora calde riguardanti l’Argentina. Noury ha così parlato dapprima di femminicidio, di trasgressione dei diritti dei popoli originari, di torture, citando in particolar modo quelle perpetrate nei commissariati di polizia per terminare rievocando lo scandaloso caso di Milagro Sala. Una vicenda seguita sin dall’inizio, portata avanti e denunciata da Amnesty International insieme a varie altre associazioni e che in conclusione ha partorito la richiesta di scarcerazione immediata da parte del Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle detenzioni arbitrarie.

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El feliz mundo neoliberal La homogeneización de los criterios de normalidad, salud y enfermedad en función de intereses económicos y sociales

FONTE PAGINA12.AR.COM
La autora advierte que, al igual que en la novela de Huxley, el neoliberalismo instala el ideal de felicidad a través del disciplinamiento y plantea una sociedad medicalizada, fundada en un supuesto funcionamiento normal y regimentado que homogeneiza.
 

Un mundo feliz, la novela del escritor británico Aldous Huxley publicada en 1932, narra la realización de un experimento consistente en producir una organización social feliz a través de la medicalización y la hipnopedia. Quienes dirigen la investigación administran, calculan y controlan procedimientos químicos sobre cultivos humanos que se producen en botellas. Luego adoctrinan a través de la “hipnopedia”, método de manipulación basado en la repetición de frases cortas, que se graban en el cerebro de los niños al nacer y mientras se duerme, para que la gente crea ciertas “verdades”. Se fabricaba un narcótico llamado Soma, droga que se suministraba a los deprimidos para que se evadan de la realidad y “curar” sus penas. El Estado era el encargado del reparto de esta sustancia, una especie de elixir de la felicidad, a fin de controlar las emociones y mantener a las personas contentas, factor necesario para no poner en peligro la estabilidad de la Metrópolis (nombre de la ciudad).

Para el mejor funcionamiento del sistema los seres humanos se dividían en castas: Alfas, Betas, Gammas, Deltas y Epsilons. Los Alfas eran inteligentes, altos y musculosos; los Epsilons bajos, tontos y feos. Ese mundo decidió que los de las castas inferiores se cultivarían por lotes de copias exactas, continuando de por vida siendo tontos e inferiores, para lo cual se agregaban ciertas sustancias en el tubo de ensayo, condenando a estos seres inferiores a un destino “natural” e inamovible.

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La CIDH ha confermato che visiterà Milagro Sala 29.05.2017

Autore : Mariano Quiroga

Fonte: Pressenza.com

La conferma da parte della Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH), organismo dell’Organizzazione degli Stati Americani di visitare in carcere Milagro Sala, si unisce alla visita del Gruppo di Lavoro delle Nazioni Unite sulle Detenzioni Arbitrarie al carcere di Alto Comedero per controllare le condizioni in cui versano le detenute e alla lettera di Papa Francesco ricevuta da Milagro Sala e da un’altra delle prigioniere politiche Mirta Aizama.

La CIDH è in riunione presso l’hotel Sheraton di Buenos Aires; Francisco Eguiguren, commissario della Commissione,  ha confermato che l’organismo visiterà Milagro Sala presso l’Unità 3 del carcere femminile di Alto Comedero.

Secondo un comunicato emesso dall’organismo, “la visita avrà luogo nell’ambito della richiesta della misura cautelare di cui Milagro Sala dovrebbe beneficiare e che la CIDH sta esaminando in questo momento”; la CIDH com questo intende anche sollecitare la risposta della Corte Suprema argentina affinché deliberi l’immediato rilascio della detenuta, avvenuto illegalmente presso la provincia di Jujuy, nel nord dell’Argentina,

La data non è stata confermata, ma sarà prima della fine di giugno.

Martedì ha avuto luogo una fiaccolata di persone che ha terminato il proprio percorso di fronte l’edificio in cui la CIDH stava lavorando, precedendo di poco la diffusione della lettera ricevuta da Milagro Sala, vergata di proprio pugno dal capo della Chiesa Cattolica.

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