VERTENZA CASTELFRIGO: DOMENICA 3 DICEMBRE SKETCH TRAGICOMICO “MACELLERIA SOCIALE CASTELFRIGO: COME TAGLIARE I LAVORATORI A COSTO ZERO”, DAVANTI AI CANCELLI DELL’AZIENDA

fonte cgilmodena

Cecile Kienge solidarietà lavoratori Castelfrigo, 1.12.17

Domenica 3 dicembre, in contemporanea con l’apertura dell’ultimo giorno della manifestazione castelnovese “Super Zampone 2017. La festa dello Zampone più Grande del Mondo”, i lavoratori degli appalti Castelfrigo inaugureranno la “Macelleria Sociale Castelfrigo 2017-Come tagliare lavoratori a costo zero”. L’evento, adatto a un pubblico adulto, si terrà nel piazzale antistante la Castelfrigo a Castelnuovo Rangone (MO) in via Allende n.6, dalle ore 10.30 e sino alle 11, con uno sketch tragicomico sullo sfruttamento dei lavoratori.

Non vogliamo rovinare la festa a nessuno, tuttavia per i lavoratori degli appalti Castelfrigo domenica non c’è nulla da festeggiare – dichiarano Marco Bottura della Flai/Cgil e Adriano Montorsi della Filt/Cgil. Vogliamo solo dire che il modo in cui si tagliano 127 posti di lavoro, senza ammortizzatori sociali conservativi, senza possibile equa distribuzione dell’orario di lavoro, senza alcun incentivo all’esodo, senza ragionevole possibilità di recuperare in tempi brevi il TFR, è da macelleria sociale.”

Il “Consorzio Job Service” e la Castelfrigo stanno utilizzando spregiudicatamente il meccanismo delle false cooperative “apri e chiudi”. Le attuali 5 società cooperative facenti parte del Consorzio (Ilia D.A., Work Service, Framas, Elios M.G., Planet) hanno accumulato circa 7 milioni di indebitamento costituito da tasse e contributi non versati. Questo meccanismo si sta replicando e consolidando in varie altre realtà produttive, ma chi paga i costi di questo sistema? La collettività stessa.

“Non trovare una soluzione ai licenziamenti che stanno avvenendo nel sito della Castelfrigo significa accettare questo sistema di produzione – dichiarano Marco Bottura della Flai/Cgil e Adriano Montorsi della Fai/Cisl – Stiamo importando illegalità nel nostro territorio. Ci stiamo rassegnando a continuare la corsa al ribasso non solo nei diritti dei lavoratori, ma anche nella legalità e nella qualità dei prodotti. Non è questa la strada per salvaguardare il distretto alimentare e le eccellenze che produce”.

Filt/Cgil e Flai/Cgil Modena