PD. Autonomia del politico a corrente alternata

Nella trasmissione Ballaro’  un esponente del Pd , Scalfarotto, ha cercato di spiegare come il sindacato non debba mettere naso nelle scelte della politica ovvero del governo anche  quelle che riguardano le regole del mercato del  lavoro.  I lavoratori votano e quindi, secondo costui il sindacato non avrebbe titolarità per esprimere proprie posizioni in materia di leggi sul lavoro, sulla previdenza, sull’assenza di politiche industriali, sulle mille problematiche della vita dei lavoratori.

Il modellino di riferimento e’ quello ottocentesco, una ideologia liberale tarda che il PD vuole spacciare come elaborazione moderna,  modernissima…  La posizione del PD e’ grottesca in quanto questa pretesa autonomia della politica  dalle associazioni di rappresentanza sociale vale solo per  i sindacati dei lavoratori, mentre Confindustria ha dettato  i  propri desiderata al governo per quanto riguarda  molti punti del cosiddetto Jobs Act. La decrescente credibilità del governo e’ data da queste bubbole che vengono spacciate come grandi novità .   Pd , partito tardo liberale, che vuole neutralizzare e silenziare le associazioni volontarie dei lavoratori non ha più nulla a che fare con la storia del movimento dei lavoratori. La nascita di un soggetto politico popolare di massa in cui i lavoratori possano riconoscersi  e’ il porto in cui approdare. Scalfarotto e per l’autonomia della politica a corrente alternata. Totale autonomia dalle richieste sindacali totale dipendenza e devozione per le richieste di Confindustria e cespugli vari delle Associazioni datoriali.