Egitto, Zaki e gli altri: solo nel 2019 quasi 1500 arresti della Procura suprema antiterrorismo

Patrick Zaki, lo studente egiziano arrestato con accuse infondate di propaganda sovversiva di rientro dall’Italia in Egitto lo scorso 7 febbraio, dopo 304 giorni in cella resta in carcere. Dopo la scarcerazione dei tre dirigenti di Eipr, l’ng per i diritti umani con cui collaborava lo stesso Zaki, si sperava che finalmente anche per lui si aprissero le sbarre della prigione di Tora. Così non è stato. Il suo calvario prosegue come quello di migliaia di altri attivisti, oppositori o cittadini dissenzienti, 1470 accusati dalla Procura Suprema antiterrorismo del Cairo solo nel 2019. In Egitto manifestare dissenso significa repressioni. E torture. Fino alla morte.

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