FBI, la fabbrica di terroristi di carta

 

 

FONTE AREAONLINE.CH
di Serena Tinari

È il giornalismo dal respiro lungo, l’inchiesta che va avanti per anni e che un passo alla volta lascia il segno. Ma è soprattutto un ritratto impietoso dell’epoca balzana che ci è toccata in sorte. Il progetto “Trial and Terror” pubblicato da The Intercept toglie il fiato e se non fosse fondato su documenti ufficiali, si farebbe fatica a credere ai suoi esplosivi contenuti.

Fatti, numeri e storie che raccontano come l’Fbi abbia letteralmente fabbricato centinaia di presunti terroristi. Persone fragili, povere in canna e poco scolarizzate manipolate da collaboratori dell’agenzia che fingevano di essere attivisti di organizzazioni estremistiche e violente.

L’anno zero è stato l’undici settembre. Passato l’attentato, il governo americano sancì la tolleranza zero e proclamò, passateci il bisticcio, la guerra santa al terrorismo di matrice islamica, destinando alle attività di indagine dell’Fbi ben 3,3 miliardi di dollari l’anno. La strategia dei federali? Identificare i “lupi solitari” prima che passino all’azione. Suona ragionevole. Nella pratica l’Fbi, attraverso complicate messe in scena e ampio utilizzo di agenti manipolatori, ha finito per trasformare centinaia di innocenti in criminali di carta – caricature di terroristi che proprio i federali hanno indottrinato a passare all’azione violenta, allenato ad usare armi da fuoco, fornendo loro contatti e denari per procurarsele, oltre a filmarli mascherati da bombaroli e convincerli a leggere sotto dettatura solenni giuramenti pieni di strafalcioni. Una processione di pasticci da commedia dell’arte che incredibilmente sono diventati prove a carico in tribunale, valendo ai malcapitati condanne detentive di tutto rispetto. Dobbiamo l’allucinante scoperta a un giornalista che nel 2010 ha ricevuto prima una soffiata, e poi una borsa di studio dell’Università di Berkeley, in California per portare avanti il progetto. Trevor Aaronson da allora non ha mollato l’osso. La prima pubblicazione della sua incredibile inchiesta è stata nel 2011 sul sito Mother Jones. Nel 2013 è diventata un libro, “The Terror Factory: Inside the FBI’s Manufactured War on Terrorism” ovvero la fabbrica del terrore, viaggio nella finta guerra dell’Fbi al terrorismo; e ancora è stata trasformata in un avvincente documentario di Al Jazeera, “Informants”, disponibile online: https://trevoraaronson.com/film/

Dal 2016 Aaronson ha unito le forze con Margot Williams, oggi a capo del dipartimento ricerca del The Intercept dopo una carriera che l’ha vista vincere mille premi per il suo lavoro per grandi testate statunitensi, dal Washington Post a Npr al New York Times. Insieme i due hanno ampliato la ricerca e sono giunti ad analizzare una mole enorme di documenti della Procura, verbali dei processi, comunicati del Dipartimento giustizia e archivi del sistema penitenziario. Se masticate l’inglese, la creatura di Aaronson e Williams, continuamente aggiornata, è una lettura necessaria. Sette storie e un database navigabile, con grafiche che anche i meno anglofoni possono esplorare senza difficoltà: https://theintercept.com/series/trial-and-terror/.
Delle 873 persone portate in tribunale, la stragrande maggioranza aveva conoscenze sul terrorismo e persino sull’Islam elementari, un livello che chiunque può sfoggiare se ogni tanto guarda la tv. Oltre la metà delle persone condannate ha finito di scontare la pena e, fanno notare gli autori di “Trial and Terror”, “il governo crede che una manciata di anni di galera facciano il miracolo, oppure lo sanno anche loro che sono innocenti – visto che questi ‘pericolosi terroristi’ non sono oggi sottoposti a nessuna misura di sorveglianza”. Leggi le storie e ti scappa da ridere. Se non fosse che le vittime dei pasticci dell’Fbi sono persone poco scolarizzate, squattrinate e in qualche caso affette da handicap mentali. Soggetti vulnerabili incastrati da un crudele gioco delle parti. La commedia si è ripetuta uguale in centinaia di casi, ricostruiti con pazienza certosina da Trevor Aaronson e Margot Williams. Sempre lo stesso, il protocollo: prendi un soggetto fragile, che ha deciso di convertirsi all’Islam o si è fatto prendere dall’hobby molesto di postare messaggi di provocazione su Facebook. Presentati come l’emissario di una rete di attivisti violenti di una regione medio-orientale del pianeta e lavora senza risparmiare colpi di teatro per fare di quella persona.. un terrorista. Negli articoli e nel documentario scorrono dettagli allucinanti, con tanto di frammenti video depositati agli atti delle inchieste. Come la storia di “Liberty City 7”, gruppo di balordi squattrinati finito alla ribalta delle cronache al momento dell’hollywoodiano arresto. Avevano dato corda per mesi a un arabo che li riempiva di soldi, diceva un sacco di fesserie eppure metteva a loro disposizione cibo e bevande. Alla Corte hanno raccontato di essersi detti: “Spenniamo il pollo e ce la diamo a gambe”. Peccato che il pollo fosse pagato dall’Fbi per fabbricare le prove della loro colpevolezza, fornire evidenza del terroristico potenziale. E allora ci voleva il video del giuramento, e paradossi come spedire quest’armata Brancaleone a scattare foto sfuocate della sede dell’Fbi con una macchina fotografica… di proprietà dell’Fbi. Ci sarebbe da morire dal ridere, se non fosse che quelle foto sono diventate prova della loro intenzione di portare a termine attentati dinamitardi: cinque su sette sono stati condannati, fra i 6 e i 13 anni di carcere. Resta incomprensibile come le giurie, pur dubitando, abbiano finito per condannarli – può la stupidità, la fame di soldi, la sfortuna delle condizioni socioeconomiche farti finire in galera per terrorismo islamico? A quanto pare basta e avanza, se guardiamo a un altro caso iconico: due amici pizzicati a farfugliare, prendendo appunti su un fazzoletto di carta, di un fantomatico attentato. Uno si è dichiarato colpevole e dopo cinque anni è uscito di galera. L’altro è ancora dentro – deve scontare trent’anni. Se l’inglese proprio non vi piace, almeno guardate l’intervento di Aaronson al convegno Ted – ha i sottotitoli in italiano. Non le manda a dire: «L’Fbi ha organizzato più plot terroristici in America di qualunque altra organizzazione, e persino più di tutte quelle islamiche radicali messe insieme» (https://tinyurl.com/oufdav6).