LIBIA, CAMBIA IL BUSINESS SUI MIGRANTI: CONVERSIONE DEGLI SCAFISTI IN CARCERIERI ?

 

Lo stratega Ministro Minniti è riuscito nel suo intento: il business sui rifugiati, in Libia, cambia riferimenti. Non saranno più gli scafisti a lucrare sui passaggi dei migranti via mare su gommoni di carta velina , sarà la guardia costiera libica a “salvare” i migranti riportandoli in Libia in hotspot che sono campi di concentramento finanziati dalla UE affinché i migranti vengano bloccati in prigioni con condizioni di vita intollerabili. Le ONG vengono allontanate, non potranno più prestare soccorsi fino 180 chilometri dalle coste libiche: non debbono in alcun modo sottrarre materiale umano così prezioso alla filiera corrottissima degli apparati militari libici. Il contenimento dei flussi di migranti in territorio libico in cambio di miliardi di euro da parte della UE registrerà rapidamente anche una conversione professionale dei cosiddetti scafisti che saranno impiegati negli hot spot libici.
In buona sostanza le ONG che salvano e portano in Italia i migranti sono fuori luogo rispetto alla conversione del business : dalla organizzazione dei trasporti in mare alla detenzione sul territorio libico dei migranti, un business gestito dalle stesse filiere criminali … Il modello Turchia sembra avere fatto scuola.
Alla luce di questi sviluppi la sceneggiata del Protocollo tra ONG e governo italiano , proposto con forza alla firma alle ONG dal Ministro Minniti , mentre stava trattando con le autorità libiche “la svolta” , poteva esserci risparmiata . Vedi questo articolo apparso sulla Rivista Analisi Difesa