di Alberto Prunetti
Non guardo quasi mai la televisione e ci ho messo almeno un giorno per vedere il finto duello, con colpi telefonati, tra Porro e Farinetti, con l’irruzione – questa vera e tagliente – di Marta Fana, ricercatrice di economia a Scienze politiche a Parigi, che affonda accuse al padrone di Eataly. Accuse già comparse su libri, articoli e volantini sindacali, ma che nessuno aveva avuto il coraggio di scagliargli contro in diretta televisiva: sottomansionamenti, formazione pagata dai fondi europei e altre furbate a tutele decrescenti.
Com’è andata potete vederlo qui sotto. Porro ha dovuto ammettere che in realtà di fronte a una critica vera tocca prendere le parti di Farinetti mentre la conduttrice dava l’impressione di voler arginare un torrente che rifiutava di stare nelle briglie di contenimento.
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E poi il miracolo: mentre Marta parla, il sorriso di Farinetti si spenge. Il sorriso hungry and foolish si irrigidisce in una smorfia e gli occhi del padrone si fanno piccoli. Farinetti capisce che stavolta non c’è il solito tappeto rosso steso dalla Langa fino allo studio televisivo. E non trova altra via d’uscita che la minaccia, l’uso della querela per imbavagliare l’incauta ricercatrice che continua a snocciolare cifre e fatti. Cifre che parlano di diritti violati, di tutele ridotte, di operai sfruttati.