Brasil vive ‘processo de violência contra a democracia’, diz Lula

fonte Redebrasilatual.com-br  che ringraziamo

Ex-presidente é entrevistado pelo cineasta Oliver Stone e relata as “combinações perfeitas” que levaram ao golpe contra Dilma Rousseff e a criminalização do PT
por Fernando Morais publicado 12/11/2016 14:55
NocauteTV / reprodução

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Lula, entrevistado por Oliver Stone e Nocaute: ‘terão que ir pra rua disputar comigo’

Nocaute – Em visita ao Brasil para o lançamento de seu filme “Snowden”, o cineasta norte-americano Oliver Stone, ganhador de três Oscar, visitou o ex-presidente Lula, com quem almoçou e a quem entrevistou com exclusividade para o Nocaute.

O próprio Lula inicia a conversa, lembrando a Oliver de um encontro anterior que teve com o cineasta, na Venezuela, quando então a América Latina tinha em Lula, Néstor Kirchner e Hugo Chávez o “o trio que tentava organizar” o continente e que seria desfeito em pouco tempo à frente, especialmente após a morte dos líderes da Argentina e Venezuela, respectivamente.

Na primeira parte da entrevista, Stone ouve de Lula sobre o momento político brasileiro, como se construiu a deposição de Dilma Rousseff e a campanha de criminalização do PT, visando sobretudo a inviabilização de sua candidatura em 2018.

Leia trechos:

Lula: Quando nós dois nos encontramos em Caracas, não, em Maracaibo, era um momento de muito otimismo na América Latina. Nós acreditávamos que estávamos construindo uma estrutura política mais prolongada. Mas aí veio a morte do Chávez, a morte do Kirchner, a minha saída da Presidência. E aí o trio que tentava organizar a América do Sul não existia mais. Foi uma pena. Uma pena. E eu sei que você tinha muita esperança, muita expectativa, mas precisamos começar tudo outra vez. Eu queria lhe dar os parabéns pelo novo filme, espero que tenha muito sucesso, como os outros. Bem vindo ao Brasil.

Obrigado. (…) Eu gostaria muito de ver o senhor ser presidente novamente.

Olha, temos uma guerra aqui no Brasil. No Brasil aconteceu um processo de violência contra a democracia. Há todo um trabalho de construção de uma teoria mentirosa para justificar o afastamento da Dilma e a criminalização do PT.

Eu fico pensando: não teria sentido eles darem o golpe parlamentar que deram e dois anos depois me devolverem a Presidência!

Eu acho que, neste momento, eles trabalham com a ideia de tentar evitar que eu tenha qualquer possibilidade de participar das eleições de 2018. E como eles não podem evitar a decisão do povo, eles estão tentando via Poder Judiciário.

Há uma quantidade enorme de mentiras, as coisas mais absurdas, quem nem uma criança de parque infantil admitiria. E há uma combinação perfeita da imprensa, da Policia Federal e do Ministério Público que constroem, cada um a seu tempo, as mentiras. Só para você ter ideia, de março a agosto o principal canal de televisão aqui do Brasil, no seu principal jornal, teve 14 horas de matéria negativa contra mim. Em cinco meses.

A Rede Globo?

E eu não sei como é que vai terminar, porque eu tenho desafiado eles a provar que algum empresário tenha me dado dinheiro. Eu vou até pedir ajuda pra CIA, para ver se conseguem descobrir uma conta minha no exterior (risos).

Agora, por falta de prova, eles dizem o seguinte: não peçam provas, porque o Lula criou um partido, esse partido é uma organização criminosa, o Lula indicou os ministros para roubar, portanto Lula é o chefe. Eu não tenho provas, eles dizem. Nós não temos provas, mas temos convicção.

Então o que deixa eles preocupados é que quando eles fazem pesquisa de opinião pública eu apareço em primeiro lugar para 2018. Então eu não sei como é que vai ficar. Por enquanto, paciência.

O senhor tem grandes parceiros com quem pode contar, que lhe deem apoio?

Nós entramos com um processo nas Nações Unidas, em Genebra, temos um movimento sindical internacional fazendo campanhas de denúncias, e vamos trabalhar agora os processos juridicamente.

Assista a segunda parte: “Se quiserem me derrotar vão ter que ir pra rua disputar comigo”:

Participaram da entrevista Maximilien Arvelaiz e Gala Dahlet

Democratiche e democratici di Modena: perché diciamo no alla riforma costituzionale

Siamo democratiche e democratici, iscritti ed elettori del Pd, collocati nel vasto campo delle diverse culture politiche della sinistra, del centrosinistra e della cittadinanza attiva da cui lo stesso Pd è nato, decisi a prendere le distanze dalla Riforma Costituzionale oggetto del Referendum del 4 dicembre prossimo.

Non ci convince una riforma che si poteva e doveva fare meglio. Si poteva semplificare senza ridurre la rappresentanza e rendere più efficiente il potere esecutivo senza depauperare le autonomie regionali e locali. Lo diciamo dall’Emilia-Romagna, culla dell’”autonomismo solidale”: una regione che si è sviluppata ed è progredita grazie alle capacità di generare in continuazione progetti e innovazione, resi possibili dalla capacità delle Istituzioni locali, dai Comuni alla Regione, di accrescere e valorizzare le peculiarità e le potenzialità economiche, civili, sociali e culturali dei nostri territori, facendo sistema e senza mai dimenticare i principi della democrazia, del rapporto con i cittadini e con i corpi intermedi di rappresentanza.

Non si tratta di ragionare sulla bontà del superamento del bicameralismo paritario, su cui in pochi hanno avanzato dubbi. Si tratta, piuttosto, di riaffermare, da un lato, equilibri e garanzie istituzionali proprie di un sistema parlamentare più democratico, e dall’altro, prerogative e capacità decisionali della Regione, nella chiarezza e nel rispetto dei compiti propri tra lo Stato e le autonomie locali. Il nostro è quindi un No al disegno centralistico che figura nella riforma; un disegno che, depotenziando il potere dei territori e dei cittadini, si traduce in una regressione della qualità della democrazia rispetto a quello attuale.

Il nostro NO è perché vogliamo una riforma davvero efficace e incisiva. Se fosse vero che è “meglio cambiare comunque piuttosto che stare fermi”, non avremmo dovuto votare negativamente al referendum costituzionale del 2006. E invece, dicemmo No sulla base di una valutazione di merito, perché il cambiamento non è un valore in sé. È un valore se aiuta a risolvere i problemi alla base della crisi economica, sociale e democratica che viviamo oramai da troppi anni.

Votiamo NO perché non ci convince un Senato come quello delineato nella Riforma, che non è un Senato delle autonomie perché non ha abbastanza potere su materie fondamentali per le autonomie, come le aree vaste, il coordinamento della finanza pubblica e dei tributi fra livelli di governo, i costi e i fabbisogni standard.

Votiamo NO perché non vi è garanzia che, con la Riforma, i senatori saranno legati a un rapporto diretto, di fiducia, con i cittadini dei loro territori e non rappresenteranno piuttosto i partiti da cui saranno nominati.

Votiamo NO perché questa riforma genererà ulteriore caos nelle Istituzioni. L’assenza di un meccanismo di conciliazione per i casi in cui Camera e Senato non trovino un accordo sulle importanti materie su cui resta il bicameralismo paritario – trattati europei, riforma costituzionale, ordinamento dei comuni, ecc. – può generare situazioni molto pericolose di stallo istituzionale.

Non ci convince la vulgata che spiega la riforma alla luce della riduzione dei costi della politica, che si sarebbe potuta ottenere con una semplice riduzione dei parlamentari, perché si traduce in un approccio populista e demagogico, che non aiuta un corretto confronto democratico e che favorisce chi sulla demagogia e sulla anti-politica ha costruito le sue fortune elettorali.

Votiamo NO perché la nuova legge elettorale (il cosiddetto Italicum) che, al netto di “aperture”, in questi molti mesi non si è voluto realmente cambiare, combinata con la Riforma Costituzionale, comporterà un vero e proprio stravolgimento della forma di democrazia parlamentare, concentrando il potere nelle mani del governo e di chi lo guida, attribuendo ad un unico partito (che potrebbe essere espressione di una ristretta minoranza di elettori) sia il potere esecutivo che il potere legislativo, per di più con l’iniziativa legislativa che passa dal Parlamento al Governo.

Votiamo NO perché c’è un serio problema di metodo e merito politico: la grave violazione dell’articolo 3 del Manifesto dei Valori del Pd che recita: “La sicurezza dei diritti e delle libertà di ognuno risiede nella stabilità della Costituzione, nella certezza, che essa non è alla mercé della maggioranza del momento, e resta la fonte di legittimazione e di limitazione di tutti i poteri. Il Partito Democratico si impegna perciò a ristabilire la supremazia della Costituzione e a difenderne la stabilità, a metter fine alla stagione delle riforme costituzionali imposte a colpi di maggioranza”, Noi abbiamo fondato o abbiamo aderito a quel Pd e non abbiamo cambiato idea!

Per queste ragioni ci impegneremo nella campagna referendaria per il NO in autonomia e in collaborazione con i Comitati esistenti e creando occasioni per approfondire il merito della questione.

Il nostro è un NO a viso aperto che non gioca su ambiguità politiche e retropensieri, che entra nel merito della sfida referendaria, separandola con nettezza dalle questioni che riguardano l’attuale governo.

Siamo convinti che la nostra scelta, compiuta in coerenza con i nostri ideali e con lo spirito della Costituzione, dia linfa al Pd, al suo costitutivo pluralismo e alla sua nativa connotazione di centrosinistra. Del resto, sulla Costituzione ciascuno di noi è chiamato, come dice lo Statuto del Pd, a decidere nello spirito costituente, prima di tutto da cittadino e da cittadina.

Primo elenco di firmatari< – strong>
Maria Cecilia Guerra, Senatrice Pd
Luciano Guerzoni, Vice Presidente Nazionale ANPI-Ex Senatore
Paolo Trande, Consigliere Comunale Modena-Direzione Regionale Pd
Riccardo Orlandi, Direzione provinciale Pd
Ivan Alboresi, Consigliere Comunale Pd Formigine
Carmelo Belardo, Segretario di Circolo Pd (Modena) – Presidente Quartiere 2
Lorenzo Campana, Consigliere Comunale Pd Nonantola
Renzo Catucci, Consigliere Comunale Pd Sassuolo
Sandra Mattioli, Pd “San Faustino” – Assemblea regionale
Michele Stortini, Segretario di Circolo Pd (Modena)
Michele Andreana, Ex Consigliere Comunale di Modena
Claudio Andreoli, Ex iscritto – Ex Volontario Feste
Sergio Ansaloni, Pd “San Faustino” Modena
Simone Barbieri, Assicuratore – Elettore Pd Modena
Danilo Barbieri, Pd “Buon Pastore” – Militante
Greta Barbolini, Dirigente associativo
Rita Bellei, Consigliera Comunale Nonantola – Vice-Segretaria Circolo
Gianluca Bellentani, Pd Formigine
Gabriele Bettelli, Iscritto al Circolo Pd “Buon Pastore”. Osservatorio APS
Valeria Biancolini, Iscritta Pd “san Lazzaro-Modena Est”
Massimo Bigarelli, Medico – Modena
Gerardo Bisaccia, Dirigente Associativo
Annamaria Borghi, ex iscritta – Volontaria Feste
Roberto Bonfatti, Pd “San Faustino”
Maurizio Borsari, Ex Assessore Modena – Dirigente cooperazione in pensione
Pier Paolo Borsari, Pd Nonantola – Ex Sindaco di Nonantola
Vanna Borsari, Pd Formigine
Paolo Bosi, Docente UNIMORE
Vanis Bruni
Rolando Bussi, Pd “Centro Storico”
Sonia Canadè, Consigliera Comunale Nonantola
Raffaele Caterino, Dott. in scienze della Cultura – Studioso della storia della sinistra
Fausto Cigni, Pd “San Lazzaro-Modena Est” – Assemblea Cittadina Pd, Modena
Salvatore Colucci, Comitati di Circolo Formigine
Renato Cocchi
Giorgio Cozza, Ex iscritto Pd – Pensionato
Ivan Debbi, Pd “San Faustino” Modena
Enrico Gallo, Capogruppo in Quartiere 4 – Assemblea Provinciale Pd
Giorgio Gasparini, Pd Bastiglia – Ex vice-sindaco di Bastiglia
Roberto Gasparini, Consigliere Comunale-Capogruppo – Vice-Segretario Pd, Bastiglia
Ruben Gasparini, Direttivo Circolo Pd “Crocetta”
Ettore Ghidoni, Pensionato, ex dirigente cooperativo, volontario CGIL
Gigi Giordani, Direttivo Pd Pavullo
Maria Paola Guerra, Docente UNIMORE
Daniele Guzzinati, Pd Medolla – Ex Assessore
Gianlorenzo Ingrami, Direzione Pd Sassuolo
Michele Lacirignola, Medico – Modena
Michele Lalla, Docente UNIMORE
Mauro Malavasi, Pd “San Faustino” Modena
Marco Malferrari, Consigliere Comunale Pd Modena
Stefania Marchesi, Dirigente Associativo
Mauro Masetti, Funzionario cooperazione – ex segretario Pd Centro Storico
Tonino Mazzucchelli
Pasquale Palermiti, Militante
Angelo Panzetti, Pd Nonantola
Arnaldo Parmeggiani, Iscritto Pd Modena
Brunella Piccinini, Direttivo Circolo Pd “Crocetta”
Antonio Rossi, Consigliere Comunale “Lista Civica Pistoni” Sassuolo
Enrico Rinaldi, Circolo Pd “San Faustino” – Storico Volontario Feste
Giovanni Romagnoli, Ex Assessore Modena e regionale
Uliana Roncagli, Ex iscritta-Ex Volontaria Feste
Armando Rossi, Pd “San Faustino”
Leda Roversi, Pd “Buon Pastore” – Assemblea Provinciale
Sergio Rusticali, Assemblea Cittadina Pd Modena
Gina Sacchetti, Volontaria SPI – CGIL
Mario Scianti, Elettore – Ex Funzionario pubblico in pensione
Loretta Sgarbi, Volontaria SPI-CGIL
Valentina Solfrini, Pd Castelnuovo Rangone
Luca Sitta, Segretario Circolo Tematico Modena
Nadia Soliani, Pd Modena
Enio Superbi, Direttivo provinciale ANPI – Direttivo Pd Finale Emilia
Vincenzo Walter Stella, Consigliere Comunale Modena – Segretario di Circolo
Giovanni Stigliano, Ex assessore ed ex segretario Pd Bomporto
Simone Tazzioli, Segreteria Pd Sassuolo
Luciano Tomassia, Pd “Buon Pastore” – Storico Volontario Feste
Rita Tonus, Consigliere Pd Q2 Modena
Gianni Tosi, Pd “San lazzaro-Modena Est”
Patrizia Villani, Ex Segretaria Circolo – Direzione provinciale Pd
Lauro Vignudelli, Segretario di Circolo Pd (Modena)
Ivan Zanni, Pensionato – Modena
Gigliola Zanni, Elettrice – Modena
Mauro Zanni, Ex iscritto Pd San Cesario SP
Tiziano Zanni, Direttivo Pd Sant’Agnese
Romano Zanotti, Direttivo Pd “San Lazzaro”
Alfredo Zetti, Pd “Crocetta” – Assemblea Cittadina
Alberto Zini, Elettore – Consulente del Lavoro – Docente Unimor